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Forse sarà capitato anche a voi di avere un paio di scarpe stracomode, che avete messo fino a consumare.
E che ai vostri occhi, nonostante tutto, sono "ancora buone", perché proprio non volete saperne di buttarle.
Per me sono questi stivaletti.
Che mi accompagnano fedelmente da anni, ma, ahimè, si vede.
Quando li avevo portati dal calzolaio affinché sistemasse i tacchi, lui li aveva colorati di marrone, chiedendomi poi una decina di euro.
Dunque oggi... #mastofficina !
in reply to LaVi

@LaVi
in reply to Elena ``of Valhalla''

mi sembra una saggia decisione, la tua.
Tanto più che vuoi mettere la soddisfazione di *fare le cose come vuoi tu*, anziché comprare roba prodotta in serie?
Però fare scarpe lo vedo ancora parecchio fuori dalla mia portata.
in reply to LaVi

@LaVi 🕊️📚🐈 eh, anche della mia, al momento, sia come capacità che come strumenti necessari.

Ma prima o poi... :D
@LaVi
in reply to LaVi

avevo delle scarpe stracomode con cui ho fatto il cammino si santiago e vari viaggi in asia , durante un trekking si è sfondato il carrarmato, di solito non sono attaccato alle cose ma in quel caso ho girato vari calzolai alcuni rintracciati usando skill che non dovrei usare o tirati giù dal letto , il più propositivo mi ha proposto un intervento complicatissimo a suola aperta con il 50% di perdere il soggetto e prezzo 800% del costo iniziale
ho dovuto rinunciare ma ancora mi mancano :(
in reply to Caronte

@Caronte @LaVi 🕊️📚🐈 purtroppo temo che la stragrande maggioranza delle scarpe tecniche siano fatte non da pezzi piatti cuciti (o anche incollati) assieme per costruire una forma tridimensionale, ma da pezzi già tridimensionali progettati su misura, almeno per la parte sotto (dalla suola a ciò che tocca la pianta del piede).

Da un lato, la cosa vuol dire avere scarpe che sono effettivamente più comode (per attività specifiche, non credo che valgano la pena per la vita di tutti i giorni¹), dall'altro la riparabilità va a quel paese.

¹ incluse discipline olimpioniche tipo la 100 metri giù e su dalle scale del sottopasso della stazione
in reply to LaVi

La prima cosa da fare è rimuovere ben bene tutti i pezzetti di pelle dal tacco, lasciandolo ben pulito, e accertarsi che non ci siano residui di colla.
in reply to LaVi

Dopodiché, dal momento che il tacco ha una forma irregolare, si tagliano un po' di striscioline di similpelle adesiva (quella che viene usata per riparare gli interni delle automobili o poltrone e divani, per capirci. La vendono al metro un po' ovunque, costa un'inezia e la trovate in diversi colori) e si inizia ad applicarle sul tacco, come fosse del nastro adesivo. Con una lama si levano eccedenze e si sistemano le imperfezioni.
in reply to LaVi

E alla fine il risultato è questo qui.
Certo, c'è qualche piccola imprecisione, ma confido che nessuno controllerà mai i miei stivaletti così tanto da vicino.
in reply to rag. Gustavino Bevilacqua

posso portarti gli scarponi di @Yaku ? Che giusto qualche minuto fa hanno deciso di abbandonarlo scollandosi completamente le suole, fortunatamente avevamo quasi finito la passeggiata :0520: :ablobwhee:
in reply to Rapita dagli alieni

guarda, se vuoi portarmeli e ne approfittiamo per incontrarci e fare una chiacchierata, volentieri, ma per un intervento così ho il sospetto che basterebbe una buona colla e penso che @GustavinoBevilacqua potrebbe anche consigliare il tipo più adatto! Lui sì che ne sa, di #mastofficina !

@Yaku
in reply to Yaku 🐗

Una bella pulita, uno strato di colla seguendo le istruzioni (mi pare debba stare 5 minuti prima di essere messa a contatto) e poi tanti, ma tanti, morsetti a vite.
in reply to Yaku 🐗

@Yaku 🐗 @Rag. Gustavino Bevilacqua @Rapita dagli alieni @LaVi 🕊️📚🐈

ma infatti, una reincollata dubito che possa fare male, al massimo non tiene

@Diego Roversi di solito mi pare usi la colla per gomma della bostik, che è quel che passano i brico da queste parti, ma chiedo conferma anche a lui, prima di aver guardato la colla sbagliata nella scatola delle colle :)

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