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ChatGPT nei guai: OpenAI denunciato per aver rubato tutto ciò che qualcuno ha mai scritto su Internet!

@informatica

#ChatGPT di #OpenAI e Sam Altman sono in grossi guai. OpenAI viene citato in giudizio negli Stati Uniti per aver utilizzato illegalmente contenuti da Internet per addestrare i propri LLM (o modelli di linguaggio di grandi dimensioni)

https://www.firstpost.com/world/chatgpt-openai-sued-for-stealing-everything-anyones-ever-written-on-the-internet-12809472.html

Informa Pirata reshared this.

Unknown parent

Unknown parent

@admin quello che dici è vero, ma è anche vero che se vuoi buoni maestri di oratoria perché del tuo parlare bene vuoi farne il tuo lavoro più importante, allora i tuoi maestri li dovresti pagare... 😁
Unknown parent

@admin bella stronzata togliere il diritto d'autore per le macchine e non per le persone...
Unknown parent

@admin il diritto alla conoscenza degli individui è un diritto umano che dovrebbe prevalere sul diritto d'autore e sulla proprietà intellettuale.

Purtroppo se non è così, è anche perché non c'è una coscienza diffusa sull'entità del problema.

Quanto alle IA, comprendo le corse necessarie per ottenere il primato sui concorrenti, ma queste gare prestazionali, in cui i concorrenti cercano pericolosissime scorciatoie, non portano mai a nulla di buono per la cittadinanza...
Unknown parent

Pare :pace: 🚲 🌞
Io esigo innanzitutto che chi pretende di fare "innovazione" non calpesti i diritti altrui, l'ambiente, le norme... è ciò che ci sta portando al collasso.

Se soccombe la GAI e crescono i diritti per i gay, io sono più contento.

PS: ovviamente è un gioco di parole, non solo i gay, ma tutti gli oppressi e le minoranze, esclusa solo quella dei ricchi.
Unknown parent

Pare :pace: 🚲 🌞
@admin Si chiede il rispetto dei #diritti da parte di chi sta sfruttando tanto noi quanto "la creatura"

L'innovazione non è neutra, c'è innovazione che ha portato diritti e innovazione che ha portato inquinamento, innovazione che ha permesso una migliore comprensione del mondo e innovazione che sta portando al collasso climatico.
In sintesi #innovazione non è una parola positiva in sé.
L'innovazione che nasce sotto l'auspicio del furto e dell'accentramento di #potere, nasce male.
Unknown parent

@admin neutra mai. La tecnologia non nasce né dal cavolo, né dal fato. È sempre il frutto di condizioni e di scelte e scaturiscono da ambiti applicativi che sono sempre frutto di un condizioniamento ambientale e sociale

@Pare
Unknown parent

@admin vero, ma questa è la costante di tutti i regolamenti e le direttive nate in questa legislatura dell'Europarlamento. La UE sembra in una sorta di Estasi dovuta ai riconoscimenti universalmente ottenuti per il suo GDPR, ma senza capire che il GDPR è venuto bene perché inquadra bene il problema dei dati personali e non perché ne burocratizza la gestione (e infatti le persone che ci hanno lavorato sapevano che la burocratizzazione fosse un mezzo e non un fine).
Ecco perché AIACT fa pena
in reply to informapirata ⁂ :privacypride:

Ma scusa, quando noi utenti condividiamo o scriviamo contenuti sui social media o su qualsiasi altro sito (blog piuttosto mastodon), concediamo la licenza per utilizzare i nostri contenuti in vari modi.
Sembra la solita battaglia degli editori che pretendono royalty da Google perché promuove i loro contenuti. Dimenticano che senza promozione niente visite.
La verità è che alla fine tutti vogliono lucrare sempre e comunque con qualsiasi scusa
in reply to informapirata ⁂ :privacypride:

@admin consideriamo anche il fatto che le aziende che costruiscono e finanziano le AI non lo fanno per beneficenza, per cui tutti noi doniamo qualcosa a persone che (nella loro previsione) ci guadagneranno. Non mi sembra così semplice inquadrare questa cosa nel frame del libero accesso alla conoscenza
Unknown parent

deny
@admin
Le AI saranno anche dei tritadocumenti, ma il bacino dei dati di training gliel'ho preparato io che sono lo sviluppatore.
E accidenti, NON gli posso buttare in pancia una cosa che non si può, solo perché è difficile provare che l'abbia fatto!
L'onere della prova va invertito: tu che addestri la AI, mi devi dimostrare che l'hai addestrata con dati legali.
E inoltre, io che pubblico, ho il diritto di pretendere di essere letta solo da umani veri.
Unknown parent

deny
@admin
Macché.
Definiamo una licenza Open alle AI.
Il nome di questa licenza finisce nei metadati della pagina, se c'è quel metadato la puoi usare, altrimenti no.
Poi, sono d'accordo che questo non risolve il problema dello scibile creato in precedenza, ma almeno facciamo il primo passo, no?
Unknown parent

deny
No, nel mentre si definiscono delle regole.
I contenuti protetti da licenze A, B e C si possono usare, gli altri no.

Alla fine, non è il dettaglio della regola che importa davvero.
L'importante è che:
* Non sia Far West;
* Se qualcuno vuole avere la certezza di non essere triturato, possa avere il mezzo per farlo.
* Facciamo passare il messaggio che ' sì è possibile dire di no ad una AI'
Al contempo, lo scibile che rimane a disposizione sarà sufficiente.
This entry was edited (1 year ago)
Unknown parent

Generale Specifico
@sposadelvento @admin
Le IA che utilizzano il lavoro delgi altri dovrebbero pagare i rispettivi detentori di diriti.
Unknown parent

Generale Specifico
@admin @sposadelvento Chi ha il controllo dell IA, ha dato disponiblita' di accesso ai dati e di conseguenza dovrebbe pagare i diritti.
Se ci guadagni, paghi e nei hai pure onori ed oneri.
Non e' una quesitone meramente economica, e' quan quesitone di resposabilita'.
Unknown parent

Generale Specifico
@admin @sposadelvento
Infatti dovrebbero.
Tutto quell oche non e' pubblico o esplcitamnte pubblico e' ad accesso limitato.
Questo e' il nodo.
CIo' che non e' esplicitamente con licenza è pubblico ?
Banalmente, cio' che pubblico su mastodon.uno quanto puo' essere utilizzato fuori da esso ?
Unknown parent

Generale Specifico
DOvrebbe essre uan scelta degli autori, a qualunque livello, scegleire cosa e' pubblico e cosa no.
DOve autore e' i snenso ampio, dal comune utente allo sceinzaito divulgatore.
Questo è il problema di Google e di tutti i motori di ricerca ... e di chi gestisce le paittaforme.
in reply to deny

@sposadelvento @admin l'idea è affascinante, ma Per quanto possa essere Open, un'intelligenza artificiale comincia a creare strutture di dati che sarebbero incomprensibili per chiunque se non per una altra intelligenza artificiale equipollente.
Per questo motivo, l'intelligenza artificiale rischia di diventare la trappola di Tucidide dell'umanità
Unknown parent

Fabio Tavano
@sposadelvento @admin non capisco una (almeno) cosa: come ci può essere una prevalenza del diritto alla conoscenza e contemporaneamente la possibilità di vendere un’opera d’ingegno che, in quanto tale, se non protetta da DRM o simili diventa merce di libero scambio?
in reply to Fabio Tavano

@grabbi_it @sposadelvento @admin il meccanismo dell'equo compenso può essere un correttivo adeguato per garantire lo sfruttamento dei diritti derivanti da un'opera di ingegno per un periodo estremamente limitato, stabilendo successivamente formule di compensazione forfettaria per i detentori dei diritti
Unknown parent

@admin @sposadelvento intanto, Bisognerebbe assolutamente iniziare a divulgare nelle scuole la teoria dell'intelligenza artificiale. Iniziare a definire concetti come schemi, strutture, schede modello, sarebbe sia un'iniziativa interessante di consapevolezza informatica, sia un modo per insegnare in maniera immediata la teoria del pensiero e della conoscenza
in reply to informapirata ⁂ :privacypride:

@admin @sposadelvento una sana conoscenza è l'antidoto migliore contro la paura. La maggior parte delle persone che parlano di rischio esistenziale derivante dall'intelligenza artificiale sono spesso persone che parlano per ignoranza o peggio per malafede. L'idea dell'intelligenza artificiale onnipotente è marketing puro che fa Gioco a chi vende quei servizi agli stati e alle imprese più importanti.
Un po' di cultura in più sarebbe un interessante operazione di igiene sociale
in reply to Fabio Tavano

@Fabio Tavano si tratta di una soluzione che era stata proposta da alcuni dei legali che avevano promosso l'iniziativa #freedom2share: in pratica si liberalizzava lo scambio libero senza scopo di lucro in cambio di un piccolo costo fisso per tutti (sul modello dell'imposta sui supporti di memorizzazione, imposta che -ricordo- già paghiamo)

@sposadelvento @Ricardo Antonio Piana @informapirata :privacypride:
in reply to Informa Pirata

@informapirata@poliverso.org @sposadelvento @admin vagamente comunista?! Ma nel senso staliniano del termine...perché deve essere stabilito da terzi un equo compenso per la mia opera? A te starebbe bene?! Magari quello che tu(in senso lato) consideri equo (perché sei ricco di famiglia) per me è da fame perché ho 3 figli...non è così “semplice” la soluzione in questa società.
in reply to Fabio Tavano

@grabbi_it comunista? Comunista è se io stato-partito prendo te artista e ti pago uno stipendio da impiegato per farti fare gli spettacoli.

Qui invece tu monetizzi come vuoi per i primi tot anni e poi la tua produzione diventa cultura per tutti, accessibile gratuitamente

Se vuoi approfondire comunque, questa è la proposta che venne portata in ECI: https://freesharing.eu/organizations

@informapirata@poliverso.org @sposadelvento @admin

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