"Ho deciso di prendere parte alle azioni, perché mi sono chiesta se stessi facendo abbastanza, non se stessi facendo troppo".
Non ci preoccupa attirare antipatie. Non ci importa se Chicco Testa non è d'accordo.
#ultimagenerazione #lariachetira #IPCC #gas #siccità
Non ci preoccupa attirare antipatie. Non ci importa se Chicco Testa non è d'accordo.
#ultimagenerazione #lariachetira #IPCC #gas #siccità
cage
in reply to Ultima Generazione • • •> Non ci preoccupa attirare antipatie.
Un po' di tempo fa una persona, indicando le modalità di azione di
alcuni gruppi, mi indicò uno dei problemi che ravvedeva nel loro
operato; in pratica mi spiegò come qualunque entità che abbia
obbiettivi politici non possa prescindere dal porsi il problema della
gestione del consenso. Quindi ogni iniziativa doveva, aggiungeva,
tenere conto anche di questa variabile.
Mi sembra che alcune di queste azioni difettino proprio in questi
termini: probabilmente serviranno a raccogliere militanti in chi e'
già intrinsecamente motivato ma allontaneranno — a mio avviso — chi
ancora non ha compreso lo scenario ecologico a cui stiamo rischiando
seriamente di andare incontro: e questi sono la maggioranza degli
individui (altrimenti staremmo affrontando il problema climatico con
maggior serietà).
Ciao!
C.
informapirata ⁂ :privacypride:
in reply to cage • • •Politicamente, ciò che piace a tutti è una commodity e quelli che piaccono a tutti non sono mai i preferiti di nessuno
@ultimagenerazione
cage
in reply to informapirata ⁂ :privacypride: • • •> @cage attenzione a non confondere il sacrosanto principio del
> consenso con la sua triviale banalizzazione, ossia la "veltroniana"
> fobia di non stare simpatici al maggior numero di categorie.
Certamente e io ci provo, infatti io non ho usato questo termine
("simpatico"), nel messaggio precedente (e se l'ho usato mi sono
sbagliato ).
> Politicamente, ciò che piace a tutti è una commodity e quelli che
> piaccono a tutti non sono mai i preferiti di nessuno
Può darsi, ma il punto secondo me e' un altro, ovvero: possiamo
concordare che (a meno che non si voglia fare un'onorevolissima opera
di testimonianza) uno degli scopi di un organizzazione sia quello di
ottenere un sufficiente consenso nella società per il raggiungimento
dei proprio obbiettivi politici?
Se sì, allo... show more
> @cage attenzione a non confondere il sacrosanto principio del
> consenso con la sua triviale banalizzazione, ossia la "veltroniana"
> fobia di non stare simpatici al maggior numero di categorie.
Certamente e io ci provo, infatti io non ho usato questo termine
("simpatico"), nel messaggio precedente (e se l'ho usato mi sono
sbagliato ).
> Politicamente, ciò che piace a tutti è una commodity e quelli che
> piaccono a tutti non sono mai i preferiti di nessuno
Può darsi, ma il punto secondo me e' un altro, ovvero: possiamo
concordare che (a meno che non si voglia fare un'onorevolissima opera
di testimonianza) uno degli scopi di un organizzazione sia quello di
ottenere un sufficiente consenso nella società per il raggiungimento
dei proprio obbiettivi politici?
Se sì, allora la questione si riduce alla domanda se le azioni di
sensibilizzazione e propaganda di @ultimagenerazione di
cui stiamo parlando abbiano tale obbiettivo di ricerca di consenso (e,
a giudicare dalle loro risposte, mi pare di sì) e siano efficaci, su
quest'ultima questione ho i miei dubbi dato che non ho visto prove a
favore di tale efficacia, fino ad adesso.
Ciao!
C.
informapirata ⁂ :privacypride:
in reply to cage • • •@ultimagenerazione
cage
in reply to informapirata ⁂ :privacypride: • • •> @cage io ho molti meno dubbi. Secondo me sono azioni estremamente
> importanti ed efficaci per raggiungere un pubblico interessato e
> motivato. Il pubblico meno motivato può tranquillamente non
> accorgersi dell'efficacia di queste azioni o addirittura pensare che
> siano inefficaci.
O anche allontanare questa ultima categoria di persone dall'aderire a
quelle istanze verso cui le azioni vogliono sensibilizzare.
Ovviamente si tratterebbe di un comportamento irrazionale, ma
l'ipotesi che gli individui facciano sempre scelte razionali è
altamente azzardata, altrimenti -vista la situazione climatica attuale
e futura- non staremmo neanche facendo questa discussione! :)
> Per sensibilizzare quelli meno motivati ci vorrà più tempo e sistemi
> comunicative diversi
Fatto salva la mia considerazione qui sopra quello che scrivi è, con
parole diverse, precisamente la s... show more
> @cage io ho molti meno dubbi. Secondo me sono azioni estremamente
> importanti ed efficaci per raggiungere un pubblico interessato e
> motivato. Il pubblico meno motivato può tranquillamente non
> accorgersi dell'efficacia di queste azioni o addirittura pensare che
> siano inefficaci.
O anche allontanare questa ultima categoria di persone dall'aderire a
quelle istanze verso cui le azioni vogliono sensibilizzare.
Ovviamente si tratterebbe di un comportamento irrazionale, ma
l'ipotesi che gli individui facciano sempre scelte razionali è
altamente azzardata, altrimenti -vista la situazione climatica attuale
e futura- non staremmo neanche facendo questa discussione! :)
> Per sensibilizzare quelli meno motivati ci vorrà più tempo e sistemi
> comunicative diversi
Fatto salva la mia considerazione qui sopra quello che scrivi è, con
parole diverse, precisamente la stessa cosa che intendevo nella prima
risposta a @ultimagenerazione! La qualità della mia
scrittura va peggiorando con l'età! :((
Ciao!
C.
informapirata ⁂ :privacypride:
in reply to cage • • •Ti rispondo: tu misuri l'impatto comunicativo in base al numero di consensi complessivi e
- intendi questo come un grave limite
- ritieni che fin da subito vadano sensibilizzati "TUTTI"
mentre io vedo che questa strategia comunicativa tocca tutte le persone che è più utile coinvolgere ora e, perciò,
- intendo questo come l'aspetto più qualificante
- ritengo sacrosanto comunicare in modo diverso a seconda del destinatario e del contesto
@ultimagenerazione