Cominciamo il nostro giro turistico nella Como ottocentesca da piazza Duomo: è qui che, come nell'antica agorà greca, ci si incontra, si scambiano chiacchiere e opinioni, si mercanteggia e di fanno affari.
Aguzzando la vista scorgiamo carri e calessi trainati da cavalli, tende di botteghe, una guardia in uniforme...
Il Duomo è come lo conosciamo, ma sulla torre del Broletto c'è un dipinto di cui non resta traccia nel 2000.
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Se sul davanti il Duomo non è cambiato granché, fatta salva la piazza, rimpicciolita per far posto ai tavolini dei vari bar, basta andare sul lato opposto per trovare non poche differenze.
Dove si passeggiava a piedi, oggi transitano automobili, bus e persino una linea ferroviaria (sì, #Trenord, ma non abbiate fretta, ci torneremo poi all'argomento treni, fidatevi!)
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Ma quello che forse sorprende di più è il porto di Como. Questa città, infatti, fin dall'antichità ha cercato di sfruttare il lago, che si è rivelato un'ottima via commerciale oltre che fonte di cibo. Quindi nel XIX secolo Como aveva il suo bel porto, dove attraccavano le barche di pescatori e commercianti ma pure i battelli a vapore.
Qui ogni martedì, giovedì e sabato si teneva il mercato e qui arrivava e partiva il velocifero per Milano.
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Come forse sapete, adesso il mercato si svolge negli stessi giorni, ma in prossimità delle mura cittadine. E che ne è stato, allora, del porto di como? Be', semplicemente è diventato...
Piazza Cavour!
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@LaVi 📚🐈🕊️ certo, quest'anno e l'anno scorso il porto è diventato piazza, ma non è che sia sempre così, ci sono anni il cui il lago ci mette impegno per farla tornare porto :D