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#11Marzo 1977
Gli uomini alle dipendenze del ministro che ama gli assassini, quello che va ai matrimoni dei “brigatisti”, quello che difende l'organizzazione criminale #Gladio, sparano a #FrancescoLorusso e l'uccidono.

Sono passati 47 anni da quel giorno, il giorno in cui lo

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ValerioMinnella

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agl’illusi che pensavano di andare al governo con il “Compromesso storico”, per esacerbare gli animi e rafforzare la menzogna degli “opposti estremismi”, per promuovere gli "anni di piombo”, che da lì presero il via.

Noi c’eravamo. Noi non dimentichiamo.

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ValerioMinnella

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Non dobbiamo permettere che qualcuno tenti di trasformarla in “memoria condivisa” alla Violante, in cui aggrediti e assassini si confondono in una nebbia putrida, che non lascia più distinguere gli uni dagli altri.

Francesco è stato ucciso dallo Stato per legare le mani
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ValerioMinnella

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andrò ancora a ricordare Francesco in via Mascarella, come tutti gli anni facciamo.

Lo facciamo perché questa storia dev’essere mantenuta viva da noi che c’eravamo, non possiamo lasciare che a raccontarla siano solo le oscene sentenze giudiziarie.
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ValerioMinnella

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“istituzioni” cittadine per l’intervento dei blindati per "riportare l’ordine in città” (unica volta nella storia europea - oh, che antidemocratici i cinesi, in piazza Tiennamen!).

Scusatemi lo sfogo, ma 47 anni non hanno sopito la mia rabbia e il mio dolore.
Quest’anno,
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ValerioMinnella
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Non dimentico lo stupore di fronte alla rabbia dei compagni per l’assassinio, il tentativo di descrivere il movimento cosiddetto studentesco come “infiltrato dai fascisti spagnoli” (dichiarazione di un maleodorante relatore in una riunione in via Barberie), l’applauso delle
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ValerioMinnella
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uccisori (“voi siete in guerra” disse il sindaco Zangheri ai poliziotti), indignato per le vetrine rotte, ma indifferente alla morte di un compagno (ricordiamo il tentativo di vietare i funerali pubblici e di dare la parola al fratello di Francesco in piazza).
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ValerioMinnella

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telefonata.
Non s’erano neanche degnati di ascoltarla.

Questi anni sono passati, ma #IoNonDimentico chi era Francesco, chi eravamo noi e chi erano gli assassini.

Non dimentico un’amministrazione comunale e un partito, che si diceva comunista, schierato a difesa degli
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ValerioMinnella

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Voleva rintracciare il testimone - ci disse.

Le indagini furono eseguite con tale solerzia che anni dopo, quando con la chiusura delle indagini mi furono rese le attrezzature della radio, ritrovai inserita nel registratore che stava in studio una cassetta con registrata la
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in reply to ValerioMinnella

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Stato sceglie e applica (per la prima volta a #Bologna) l'utilizzo delle armi contro il conflitto sociale.

Lo fa senza remore, né ipocrisie, tanto da varare immediatamente la legge su "l'uso legittimo delle armi".

Per pura forma propone un capro espiatorio (il carabiniere
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in reply to ValerioMinnella

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Tramontani), ma poi, appunto, lo protegge. Infatti, puntualmente, la sentenza della sentenza della corte d'appello lo riconosce responsabile, ma ne dichiara “legittimo" l'avere sparato.

Ma noi sappiamo bene che la sua arma non poteva contenere tutti e 13 i colpi che fu
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in reply to ValerioMinnella

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accertato furono sparati in via Mascarella (quelli cerchiati con il gesso), a cui vanno sommati quelli sparati pochi minuti prima in via Bertoloni e quelli non identificati.

Noi sappiamo che il dott. Catalanotti (il magistrato inquirente) finse solo di cercare i colpevoli.
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in reply to ValerioMinnella

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L'ho raccontato tante volte in questi anni:
Fra le tante testimonianze, arrivò a #RadioAlice una telefonata d'un dipendente della casa editrice Zanichelli (situata a pochi metri da lì), che raccontava di uno sparatore con i "baffi sul braccio" (un graduato, non un carabiniere
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