Search
Items tagged with: Gibuti
Le tensioni di Gibuti-Somaliland aumentano
L'articolo proviene dal blog di @Davide Tommasin ዳቪድ ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Notizie dall'Italia e dal mondo
I presidenti di #Gibuti e #Somaliland si sono accusati di destabilizzazione. Gibuti sta addestrando silenziosamente nuove reclute di guardia repubblicane e nega qualsiasi malizia nei confronti del suo vicino, ma sta avendo
Le tensioni di Gibuti-Somaliland aumentano
I presidenti di #Gibuti e #Somaliland si sono accusati di destabilizzazione. Gibuti sta addestrando silenziosamente nuove reclute di guardia repubblicane e nega qualsiasi malizia nei confronti del...Davide Tommasin ዳዊት
Etiopia, la pulizia etnica persiste nonostante la tregua in Tigray
Content warning: In Tigray, Etiopia, abusi e violenze continuano dopo 2 anni di guerra genocida iniziata il 4 novembre 2020 e fermata formalmente dalla cessazione ostilità siglando un accordo a Pretoria tra governo centrale e membri del TPLF il 3 novembre 2022 Le autorità
In Tigray, Etiopia, abusi e violenze continuano dopo 2 anni di guerra genocida iniziata il 4 novembre 2020 e fermata formalmente dalla cessazione ostilità siglando un accordo a Pretoria tra governo centrale e membri del TPLF il 3 novembre 2022
- Le autorità locali e le forze Amhara nella zona del Tigray occidentale nell’Etiopia settentrionale hanno continuato una campagna di pulizia etnica contro i tigrini dall’accordo di tregua del 2 novembre 2022.
- Il governo etiope dovrebbe sospendere, indagare e perseguire adeguatamente le forze di sicurezza e i funzionari implicati in gravi violazioni dei diritti nel Tigray occidentale.
- Il diritto internazionale prevede che le persone allontanate con la forza dalle loro case abbiano il diritto di tornare. Tuttavia, l’attuale contesto nel Tigray occidentale non è favorevole a rimpatri volontari, sicuri e dignitosi.
Questi 3 punti sono l’incipit evidenziati dal recente report di HRW – Human Rights Watch
Laetitia Bader, vicedirettore africano di Human Rights Watch, ha affermato:
“La tregua di novembre nel nord dell’Etiopia non ha posto fine alla pulizia etnica dei tigrini nella zona del Tigray occidentale. Se il governo etiope è davvero serio nel garantire giustizia per gli abusi, allora dovrebbe smettere di opporsi a indagini indipendenti sulle atrocità nel Tigray occidentale e tenere conto di funzionari e comandanti violenti”
Le interviste e le testimonianze raccolte da HRW rivelano che gli sfollati interni tigrini nel Tigray occidentale occupato dalle forze amhara e gli ex prigionieri tigrini arrestati illegalmente e detenuti in condizioni disumane e in abuso del diritto umanaitario internazionale, ancora oggi cercano giustizia sulle violenze subìte a postumi.
Gli sfollamenti durante la guerra oggi si sono trasformati in una politica di sostituzione etnica da parte amhara, cercando di cancellare l’identità del popolo tigrino nelle zone occupate inducendoli al cambio di nuovi documenti di identità dalle diciture amahara invece che tigrino.
Il 6 maggio 2023 la testimonianza di Suor Laura, durante la cena degli Amici di Adwa ONLUS, parla del costante lavoro della missione salesiana ad Adwa e del supporto medico sanitario ad adulti e bambini grazie all’ospedale Kidane Mehret, uno dei pochi miracolati e rimasti attivi, anche se con quasi alcun materiale igienico sanitario e medicinali per più di 2 anni.
https://www.youtube.com/embed/JO6xd05vqQU?feature=oembed
L’11 maggio 2023 alla Missione di monitoraggio di verifica e conformità (MVCM) dell’UA – Unione Africana è stato negato l’ingresso nel distretto di Irob dalle forze eritree a un posto di blocco a Sobeya, nel Tigrai orientale.
L’UA non ha rilasciato dichiarazioni a TigraiTV che ha diffuso la notizia, ma una fonte che ha voluto rimanere anonima ma informata sui fatti e parte del team di monitoraggio ha testimoniato che secondo lui l’UA ha le informazioni dalla pubblicazione.
“Abbiamo anche riferito che non viaggiamo sicuri, praticamente nessuno ci protegge, sono grato che le truppe eritree ci abbiano lasciato senza danni”
Secondo la fonte il team di monitoraggio dell’UA ha programmato di lanciare una pattuglia a Humera, nel Tigrai occidentale, il 6 giugno 2023. Tuttavia, ha notato che i movimenti non sicuri avranno un impatto negativo sul processo di monitoraggio.
“Non siamo al sicuro. inoltre non ci è permesso apparire sui media”
Il 19 maggio 2023 Roland Kobia, ambasciatore per l’Europa in Etiopia, ha effettuato la prima visita formale di un rappresentante dell’ occidente, dopo 7 mesi dall’accordo di Pretoria, in un campo IDP a Shire, in Tigray segnalandolo via Twitter e ringraziando UNHCR Ethiopia e i suoi partner per l’operato verso gli sfollati interni.
Ancora oggi, in data di pubblicazione di questo approfondimento del 2 giugno 2023, trasparenza su dati oggettivi ed aggiornati sui campi IDP da parte delle agenzie umanitarie internazionali preposte si fanno attendere.
Il 23 maggio 2023 gli IDP, sfollati interni in Tigray manifestano per rivendicare i loro diritti, oggi ancora troppi abbandonati e in balia degli eventi. Manifestazioni pacifiche in diverse città del Tigray: Abyi Adi, Adigrat, Adwa, Axum, Mekelle, Shire…
In un cartello a Mekelle si è letto:
“Vogliamo coltivare e vivere; non vogliamo continuare ad aspettare aiuti”
La vera attività di sostituzione etnica non è quella denunciata dal Ministro italiano Lollobrigida che procura allarmismo intimando l’invasione dell’Italia da parte dei migranti africani, bensì dovrebbe imparare cosa significhi veramente “sostituzione etnica” aggiornandosi con i fatti reali ed attuali che stanno avvenendo per volontà politica in Etiopia oggi.
Un altro manifestante ha messo in guardia contro: “l’atto illegale di cambiamento demografico nel Tigray occidentale” da parte dello stato di Amhara. (segnalazione riportata da TGHAT)
Il 25 maggio 2023 le truppe eritree in tigray hanno bloccato una missione guidata dal vice capo UNOCHA dell’Etiopia composta da UNOCHA, UNDSS, OMS e altre ONG a cui è stato vietato l’ingresso nel villaggio di Gemhalo nella woreda [distretto] di Tahtay Adiyabo.
La missione è stata bloccata dopo che ha viaggiato per 16 km da Sheraro intorno a Waela-Nihbi. Le forze eritree si trovano nel Tigray a breve distanza da Sheraro, occupando cinque kebeles [quartieri] in Tahtay-Adiyabo woreda [distretto] (fonte CNN)
Il 26 maggio 2023 Goyteom Gebreegziabher condivide la mappa delle scuole inaccessibili in Tigray:
“548 (23%) scuole del #Tigrai è ancora inaccessibile, a causa dell’invasione delle forze eritree (318) e Amhara (230). Il numero di scuole nel Tigrai centrale (13), orientale (46), nord-occidentale (97), meridionale (151) e occidentale (219).”
Scuole inaccessibili in Tigray occupate dalle forze amhara ed eritree – Etiopia
Il 26 maggio 2023 Woldegiorgis G.Hiwot denuncia e condivide la foto di un ID:
“Lo stato di Amhara sta insediando persone in aree di etnia tigrina che sono state ripulite [etnicamente] dai suoi barbari militanti. Ha costretto i restanti tigrini a cambiare la loro identità in amharas. Sta distribuendo carte d’identità in amarico nella woreda Raya [Tigray meridionale], come ha fatto nel Tigray occidentale.”
Carta di identità in amarico come pulizia demografica e repressione del popolo del Tigray
D’altro canto riguardo al perseguimento di giustizia per tutte le vittime della guerra genocida in Tigray, USA ed Europa hanno messo come polvere sotto il tappeto la missione di perseguimento di tale obiettivo: giustizia che è la colonna portante verso la pace.
L’accordo di Pretoria infatti è un accordo di cessazione ostilità importantissimo per far tacere le armi, ma da considerarsi una soluzione tampone come tregua per recuperare tempo nel cercare reali vie per la ricostruzione del Tigray e della società in Etiopia che ormai è talmente incrinata che non si sa quante altre generazioni debbano passare per riuscire a recuperare forse un minimo di stabilità.
Diversi osservatori hanno imputato questo accordo come concordato e instillato a tavolino da alti funzionari USA che sono stati fatti passare come meri osservatori dei negoziati mediati dall’Unione Africana: per qualcuno però sembra ed ipotizza invece siano stati gli artefici delle prime bozze del piano di tregua e cessazione ostilità.
Un’ipotesi nemmeno tanto improbabile visto la guerra mondiale tra le super potenze, la guerra fredda tra USA e Russia e tutti i loro alleati, il cui ago della bilancia è sempre più eveidente sia l’Africa per le sue risorse.
Nel report di HRW infatti viene sottolineato come:
“Sebbene l’Unione europea, gli Stati Uniti e altri partner internazionali abbiano affermato che la giustizia è una priorità nel Tigray, non riescono a identificare parametri di riferimento espliciti o concreti per la responsabilità delle atrocità contro i tigrini nel Tigray occidentale, nonostante la quasi assenza di autorità indipendenti indagini lì fino ad oggi, ha detto Human Rights Watch. Invece, dalla firma della tregua, molti governi hanno cercato un riavvicinamento con le autorità federali etiopi piuttosto che cercare progressi tangibili in materia di responsabilità. Ad aprile, il Consiglio Affari esteri dell’UE ha adottato conclusioni formali sul suo futuro impegno con l’Etiopia, ma non ha affrontato la mancanza di progressi in materia di giustizia , anche nel Tigray occidentale.”
Se durante la guerra genocida l’Italia dell’ ex ministro degli esteri Luigi Di Maio si è fatta attendere, quella dell’attuale governo Meloni non ha perso tempo per elargire 182 milioni di euro come finanziamenti triennali per supportare stabilità e sviluppo economico nella filiera agro alimentare etiope siglando accordi con il governo etiope implicato in crimini di guerra e contro l’umanità.
Gli accordi economici per progetti di cooperazione internazionale sono la maschera del neo colonialismo che è dinamica trasversale al colore politico di sinistra o destra, ma sistema neo colonialista che usa la moneta sonante per accapparrarsi le risorse della ricca Africa soggiogata e schiava del sistema capitalistico.
L’accordo di tregua non può nulla contro la morte silenziosa (per fame), l’ingiustizia e le volontà politiche per mantenere status quo e potere
Le 3 richieste fondamentali condivise dalla comunità internazionale all’ inizio della guerra dalla fine del 2020, che facevano appello alle forze in prima linea, anche dopo 7 mesi dalla sigla dell’accordo di Pretoria del novembre 2022, sono ancora disattese.
- Ritiro delle forze esterne occupanti il Tigray
- Aiuti e supporto umanitario capillare e per tutte le persone in grave stato di bisogno medico sanitario, alimentare e psicologico;
- giustizia per tutte le vittime;
Questa foto l’ho pubblicata esattamente 2 anni fa, maggio 2021!!!
Io sto con il Popolo del Tigray – voglio stare dalla parte delle persone che soffrono
L’Africa agli africani, ma si sa che il capitalismo è più forte ed è il nuovo colonialismo produttore di schiavitù
Gli USA di Joe Biden ha organizzato l’ Africa Leaders Summit a Washington tra il 13 e il 15 dicembre 2022 per coccolarsi i vari governatori africani, tra cui l’Etiopia che aveva precedentemente escluso dall’ AGOA per ovvi motivi visto le azioni criminose di guerra che non si allineavano formalmente allo statuto degli accordi economici.
Ucraina e Russia non sono rimasti a guardare ed hanno incessantemente coltivato relazioni e nuovi accordi in Africa durante e post guerra.
Un fatto che conferma la sete si procacciarsi nuove risorse da un continente ricco qual è l’Africa, ma ancora assoggettato al giogo economico, nuovo strumento di soft-colonialism, neo colonialismo che produce nuovi schiavi.
Il 24 maggio 2023 le dichiarazioni del Ministro degli esteri in Italia Antonio Tajani dichiarante che “La priorità della politica estera italiana è l’Africa” (articolo completo)
Il 27 maggio 2023 The Reporter segnala che Dmytro Kuleba, Ministro degli Esteri ucraino ha fatto visita in Marocco, Etiopia e Ruanda con l’obiettivo di costruire partenariati economici dell’Ucraina in Africa, con l’Etiopia come uno dei suoi partner commerciali più significativi nel continente.
Secondo l’Agenzia statale di statistica dell’Ucraina, Ucraina ed Etiopia hanno scambiato beni e servizi per un valore di 285 milioni di dollari al 31 dicembre 2021, con l’Ucraina che ha importato 7 milioni di dollari ed esportato 278 milioni di dollari nel 2021.
Il 29 maggio 2023 il Ministro degli Esteri della Russia Sergei Lavrov vola in Kenya e stringe la mano al presidente Ruto.
Lo stesso giorno Salsay Weyane Tigrai (SaWeT), opposizione politica in Tigray, denuncia che solo negli ultimi 10 giorni le forze amhara hanno ucciso 20 persone di etnia tigrina nell’area del Tigray occidentale che stanno occupando.
Il 30 maggio 2023 il Min. russo Lavrov si vedrà al cospetto della controparte del Burundi, Albert Shingiro.
Lo stesso giorno Mosca invece accoglie la visita del dittatore dell’Eritrea Isaias Afwerki accolto su invito dell’ultimo zar, Vladimir Putin: tutti e due accomunati dalla stessa sete di potere. I due despoti accomunati dalll’ essere invasori e mandanti di crimini di guerra e contro l’umanità attraverso i loro eserciti che hanno occupato e invaso altri Paesi, il primo l’Ucraina e il secondo lo stato regionale del Tigray in Etiopia. I giorni precedenti Isaias Afwerki aveva fatto visita al presidente Xi Jinping in Cina.
In concomitanza gli USA emanano il comunicato tramite il Dipartimento di Stato:
“L’ambasciatore USA Mike Hammer, inviato speciale per il Corno d’Africa (#SEHOA), viaggerà dal 31 maggio al 6 giugno a #Gibuti e in #Etiopia
In Etiopia l’ambasciatore Hammer incontrerà i funzionari dell’Unione africana sull’attuazione dell’accordo sulla cessazione delle ostilità in #Tigray del 2 novembre 2022 (#COHA).
Discuterà i progressi e le priorità, compresi gli sforzi per la giustizia di transizione e la responsabilità, nonché la programmazione del disarmo, della smobilitazione e del reinserimento, con i funzionari del governo etiope ad #AddisAbeba e con l’Amministrazione regionale ad interim del Tigray a #Mekele”
Le persone non mangiano soldi
La stabilità economica è importante per lo sviluppo di un Paese, ma è solo una parte della soluzione.
Infatti nonostante l’occidente guidato dagli USA, ed Europa a seguire, stia cercando di riprendere la via degli accordi economici mettendo in secondo piano la giustizia per le centinaia di migliaiai di vittimie di guerra, le persone stanno ancora morendo di fame.
Il 26 maggio 2023 sul canale Youtube di Barbascura X, personaggio noto come chimico e divulgatore scientifico, aveva avviato una live per la raccolta fondi per l’ UNHCR Italia legato alle attività di contrasto del cambiamento climatico, siccità e paesi in via di sviluppo.
Degne di nota sono le parole come testimonianza della ospite e dipendente dell’ UNHCR Italia presente ad Addis Abeba che ha dichiarato:
“Lo scorso anno [2022] per esempio, come UNHCR non abbiamo provveduto nemmeno alla metà dei bisogni basici [per le persone] perché non abbiamo ricevuto fondi sufficienti ed ora con lo scoppio della crisi del Sudan stanno arrivando altri rifugiati [in Etiopia]”
Il 29 maggio 2023 la denuncia dell’Ayder Hospital di Mekelle, capitale dello stato regionale del Tigray che ha dichiarato:
“I nuovi ricoveri per malnutrizione sono in aumento nell’ #AyderHospital . Solo per i mesi di marzo ed aprile si osserva un aumento del 28%. Chiediamo alle organizzazioni umanitarie di riprendere i loro servizi per salvare vite umane.”
In una recente mossa che ha suscitato polemiche, il Programma Alimentare Mondiale (WFP) e l’Agenzia Statale per lo Sviluppo Internazionale (USAID) hanno sospeso la consegna degli aiuti al Tigray a causa di denunce di saccheggi e furti. (articolo completo)
Riguardo ai fondi destinati al comparto umanitario verso i paesi in via di sviluppo come quelli in Africa, peculiare è l’analisi e la denuncia da parte di Sara Harcourt, Senior Policy Director di ONE (articolo completo):
“Miliardi di dollari per i Paesi in via di sviluppo non hanno mai lasciato i paesi donatori.”
Il 30 maggio 2023 la giornalista spagnola Ximena Borrazas condivide una foto con una segnalazione altrettanto allarmante:
“Code per la fame
Alla scuola Don Bosco e al centro di aiuto umanitario [in Tigray], centinaia di donne con bambini e neonati hanno affollato la strada in attesa di ricevere la minestra per curare la malnutrizione infantile.
Questi bambini dipendono da questa istituzione per il cibo.
#TigrayWar #TigrayGenocide #Aid4Tigray #HumanRights #Etiopia”
Copyright di Ximena Borrazas
Il 31 maggio l’analista Duke Burbridge sottolinea:
“Giorno 62 della sospensione degli aiuti alimentari al #Tigray da parte di WFP e USAID.Gli appelli alle buone pratiche e al non nuocere vengono ignorati. Nessuna trasparenza. Nessun aggiornamento.
Solo due agenzie congelate nel fallimento mentre famiglie innocenti muoiono di fame. #Aid4Tigray”
Lo stesso giorno esce la notizia che l’Etiopian Airlines, la prima compagnia aerea etiope, affronta una causa legale per aver bloccato i viaggi dei tigrini. I passeggeri, fa sapere il The Guardian, accusano la compagnia aerea di rifiutarsi di vendere biglietti a persone della minoranza etnica per volare dallo stato regionale del Tigray ad Addis Abeba.
Mentre qualche giorno prima, precisamente il 27 maggio 2023 The Reporter segnalava che la stessa compagnia aerea etiope denunciata per atti di repressione etnica stringeva accordi con i colossi dell’ e-commerce, il cinese Alibaba e Amazon:
“Ethiopian Airlines Group è pronta a lanciare un’impresa di e-commerce globale all’avanguardia, in collaborazione con i giganti dell’e-commerce Alibaba e Amazon, tra gli altri collaboratori.Situato accanto al terminal merci dell’aeroporto internazionale di Bole, l’hub di e-commerce di ET è in fase di completamento, con un costo di costruzione sbalorditivo di 50 milioni di dollari.”
L’ 1 giugno 2023 la fotografa spagnola Ximena Borrazas porta la sua testimonianza diretta dal Tigray riguardo gli IDP e le condizioni di sopravvivenza degli sfollati interni che ha potuto visitare, un grido di denuncia verso il ricco occidente:
“Durante le due settimane trascorse a documentare la crisi umanitaria nel Tigray, ho visitato Mekele, Abi Adi, Adwa, Axum e Samre. Ho intervistato dozzine di sfollati nei centri per sfollati e anche negli ospedali.Una cosa che mi ha colpito molto: le grandi ONG internazionali girano per la città con veicoli 4×4 che costano più di 40.000 euro, ma non so cosa ci facciano lì perché la realtà è che quattro mesi fa hanno interrotto le forniture di aiuti umanitari!
I campi profughi sono VERGOGNA. Hanno migliaia di persone che vivono in condizioni subumane; niente elettricità, niente acqua, niente gas, niente servizi igienici, niente cibo, niente medicine. I fortunati hanno un misero vecchio materasso sporco su cui dormire, altrimenti devono improvvisare e costruire un letto di pietre.
Voglio dire, donne incinte, bambini, neonati e anziani dormono in questi letti!
Non abbiamo un CAZZO di idea in Europa di cosa significhi essere bisognosi, di cosa significhi desiderare il giorno della morte per non soffrire più per non avere abbastanza da mangiare e per non avere la forza di uscire e cercare per cibo.
È molto triste vedere come per una parte del mondo ci sia tutto, ma per l’altra parte del mondo, quella che è sempre all’ombra della stampa internazionale, non ci sia niente.”
Copyright di Ximena Borrazas
Non solo l’informazione mainstream in Italia, ma nache l’informazione che si erge paladina degli ultimi e di dare voce a chi non ha voce dettata dai benpensanti e perbenisti ha dimenticato il Tigray dopo lo spartiacque datato novembre 2022 (accordo di Pretoria) Infatti tra le tante “crisi dimenticate” vengono dimenticate anche da loro, da quei giornalisti che si son proclamati paladini della giustizia attraverso articoli, aggiornamenti ed analisi e che con questo fare perdono anche quel minimo di credibilità.
La diaspora tigrina in Italia ed i suoi molteplici appelli erano stati snobbati ed inascoltati durante il periodo della guerra genocida da parte del governo. L’appello sottoscritto dalla diaspora e da parte della società civile e formalmente inviato alla Farnesina, all’ ufficio del Ministero degli Esteri è ancora in attesa di risposta dalle cariche governative italiane.
La diaspora, visto i recenti violenze, scelte criminali per volontà politiche del blocco di supporto alimentare, blocchi per l’occupazione delle forze eritree ed amhara in Tigray, ha deciso di organizzare una manifestazione il 7 giugno 2023 davanti alla sede della FAO a Roma per rivendicare nuovamente la richiesta di giustizia per le vittime di guerra e chiedendo che venga fatto rispettare l’accordo di cessazione ostilità ed i suoi punti.
Di seguito riporto i link ai servizi di Tigrai TV che denuncia la crisi umanitaria in Tigray per milioni di persone che sembra non avere fine, ma dimenticata dal mondo, per conveninza o per ignoranza.
- 118 anziani e bambini sono morti per fame dall’ ottobre 2022 [1 mese prima dell’accordo di Pretoria] nel distretto di Mai Knetal
- La situazione dei pensionati — I pensionati di Mekelle chiedono una soluzione urgente
- Anziani affamati: la sospensione degli aiuti alimentari abbandona una donna di 65 anni nelle strade di Mekelle
- Distruzione delle scuole: La scuola elementare di Hagereselam è stata distrutta a causa dei bombardamenti di artiglieria pesante.
- Stupro da parte delle forze eritree nel Tigrai : Una donna di 26 anni di Fatsi, nel Tigrai orientale, afferma di essere stata violentata dalle forze armate eritree davanti ai suoi bambini mentre continuano a emergere storie di stupro
- Interruzioni dell’ energia elettrica : “Non riusciamo a ripristinare le utenze elettriche per mancanza di rifornimenti” responsabile della comunicazione regionale di EEU
- I residenti di Irob, la minoranza etnica omonima, nel Tigray orientale, soffre la fame ed è ancora assogettata all’occupazione delle forze eritree
- Focolaio di malaria a Zana : I malati di malaria nel Tigray nord occidentale soffrono per l’assenza di farmaci.
- Carenza di attrezzature scolastiche : Gli studenti del Tigrai lottano per compensare le lezioni perse
Eritrea's President Departs For Moscow To Meet Putin After China Visit | The Reporter | Latest
Eritrean President Isaias Afewerki departed from Asmara this morning for a four-day official visit to Moscow, Russia, after being invited by Russian PresidentStaff Reporter (The Reporter Ethiopia)
This website uses cookies to recognize revisiting and logged in users. You accept the usage of these cookies by continue browsing this website.