Uno si ma con moderazione
Uno si ma con moderazione
Di recente sono stati pubblicati alcuni post che vorrebbero dimostrare che il fediverso italiano è più litigioso, più settario e, in breve, peggiore di quello degli altri paesi.
Sebbene riteniamo che l’analisi di quel blog non sia basata su presupposti corretti, riconosciamo che abbia sollevato alcuni argomenti sui quali è opportuno soffermarsi; la questione della moderazione è oggettivamente un elemento chiave da conoscere per capire bene tutte le dinamiche che rendono il Fediverso molto diverso da un social qualsiasi.
Visto che la moderazione è stata indicata come una criticità dell’istanza mastodon.uno, sentiamo che sia giunto il momento di affrontare la questione in maniera approfondita. Questo sarà quindi un post che spiegherà le dinamiche della moderazione dal nostro punto di vista e per comodità lo divideremo in due premesse, due chiarimenti e una conclusione:
- cosa significa moderare una una comunità
- cosa significa la moderazione nel fediverso
- la moderazione all’interno dell’istanza
- la moderazione verso le altre istanze
- la moderazione nel Fediverso italiano e l’approccio di mastodon.uno
Cosa significa moderare una comunità
La moderazione di una comunità costituisce un fattore determinante per consentire ai propri utenti di interagire reciprocamente nel rispetto condiviso delle regole (scritte o non scritte), delle diverse sensibilità e aspettative degli utenti e, fattore da non sottovalutare, dal messaggio che chi gestisce la comunità vuole trasmettere verso l’esterno a coloro che vorrebbero e potrebbero diventarne utenti.
Più sinteticamente, moderare significa creare un ambiente favorevole allo sviluppo di un certo tipo di relazioni.
Per rendere possibile tutto ciò è necessario fissare delle regole che non rappresentano semplicemente un “cosa fare”/“cosa non fare” ma costituiscono soprattutto un primo “chi è benvenuto”/“chi non è benvenuto”.
Se per esempio esiste una regola che stabilisce il divieto di contenuti antiscientifici, l’effetto di questa regola tenderà a essere fin da subito respingente verso (vogliamo semplificare) i novax: infatti, benché i novax non si sentano affatto antiscientifici, capiscono subito che chi ha stabilito quelle regole sta facendo riferimento proprio a loro. In questo caso ci saranno diverse tipologie di utenti novax che in modo diverso reagiranno alla regola:
- utenti con una personale avversione ideologica verso tutti o alcuni vaccini, ma che non hanno nessuna intenzione di parlare di vaccini dentro la comunità e che decideranno in modo laico se entrare nella comunità
- utenti con una personale avversione ideologica verso tutti o alcuni vaccini, che avrebbero voluto parlare volentieri di vaccini dentro la comunità e che hanno capito che quella comunità non è adatta a loro
- attivisti novax che non entreranno mai nella comunità perché disprezzano chi “idolatra lo scientismo” o perché semplicemente hanno capito che in quella comunità non verrebbero mai accolti
- attivisti novax che hanno una gran voglia di trollare (“io non sono antiscientifico, io voglio solo capire…”) o di provocare (“chi decide cos'è scienza? Siete scienziati?”)
- utenti novax che non leggono le regole
In questo caso, la regola ha già svolto una funzione di moderazione preventiva (l’utente 1 sa che potrà far parte della comunità, gli utenti 2 e 3 sanno che quella non sembra una comunità ritagliata su misura per loro e infine l’utente 4 sa che entrerà nella comunità con lo stesso spirito di un kamikaze che cerca di entrare dentro una fregata statunitense.
L’utente 5 ovviamente non ha ancora capito niente, ma quando gli utenti 4 e 5 pubblicheranno contenuti non apprezzati nella comunità, la moderazione attiva si esplicherà attraverso le diverse metodologie previste: avviso informale privato o pubblico, avviso formale, provvedimento esecutivo (per esemplificare: cancellazione del contenuto o silenziamento/sospensione temporanei o definitivi).
L’utente n.1 è particolarmente significativo nel nostro esempio. Si tratta di un utente che ovviamente capisce che ci sono delle divergenze ideologiche molto importanti con i responsabili di quella comunità, ma capisce anche che l’ingresso nella comunità non è legato alle sue convinzioni in fatto di vaccini, ma solo ed esclusivamente ai contenuti che pubblica e ai comportamenti che tiene.
La moderazione infatti non si esplicita mai sulle persone ma soltanto su contenuti e comportamenti.
Cosa significa la moderazione nel fediverso
Il fediverso è un sistema costituito da server interconnessi (istanze) ognuno dei quali rappresenta una comunità. Le comunità sono diverse l’una dall’altra per popolazione, software di gestione, interessi, lingue e quadro etico di riferimento.
I responsabili di una comunità infatti sono perfettamente consapevoli che la propria comunità è connessa con altre comunità che possono essere caratterizzate in maniera molto differente nonché abitate da utenti con sensibilità a volte molto distanti da quelle della propria istanza. Tuttavia non è detto che gli stessi responsabili delle comunità dl fediverso siano del tutto consapevoli del fatto che alcuni software (per semplicità, i diversi sw come mastodon, friendica, pleroma, misskey, etc, li chiameremo impropriamente “piattaforme”) agevolano di più i processi di moderazione, altri li agevolano meno e questo condiziona in maniera differenziata le singole comunità, fermo restando che comunque non tutte le piattaforme comunicano reciprocamente le segnalazioni.
Gli amministratori dei server possono infatti contare su strumenti di moderazione piuttosto eterogenei a seconda delle piattaforme: vi sono piattaforme come Friendica che non consentono agli utenti di segnalare contenuti inappropriati agli ammistratori, altre come Lemmy che presentano diverse funzionalità base per segnalare gli utenti e prendere provvedimenti, altre ancora come Mastodon che dispongono di un cruscotto completo di moderazione che consente tutte le funzioni presenti su piattaforme come Discourse o Reddit.
Inoltre, le piattaforme del Fediverso non sono purtroppo quasi mai interoperabili nella segnalazione dei contenuti. Per esempio, una segnalazione effettuata da un’istanza Mastodon verso l’utente di un’altra istranza Mastodon o da Lemmy verso l’utente di un’altra istanza Lemmy, giungerà agli amministratori di entrambe le istanze. Ma una segnalazione effettuata da un’istanza Mastodon verso l’utente di un’istranza Lemmy (o viceversa) verrà ricevuta solo dall’amministratore dell’istanza di origine della segnalazione, ma non dall’istanza di destinazione.
L’aspetto più importante che caratterizza la moderazione nel Fediverso resta però quello sociale: non esiste una “fediquette” condivisa, sebbene vi siano alcune regole base che contano su una diffusione maggiore: per esempio, l’obbligo di content warning per i contenuti più disturbanti, divieto per i messaggi omofobici, razzisti, sessisti, bando dell’istigazione a delinquere e bando della pedopornografia sono punti cardine per la maggior parte delle istanze mondiali: la maggioranza, appunto, ma non di tutte.
Ogni istanza infatti è come un club aperto ai propri soci ma anche ai soci di altri club “convenzionati”, nel quale però i soci sono direttamente tenuti a tutte le regole del codice di condotta del proprio club, mentre gli ospiti esterni godono paradossalmente di alcune libertà in più.
Prendiamo esempio un ipotetico Club del Sigaro, i cui soci possono accedere al loro salottino in cui è possibile fumare solo sigari ma che sono obbligati a non fumare nient’altro che i sigari, mentre nello stesso club viene consentito ai soci di altri club di fumare anche pipe o sigarette.
Se il socio del Club del Sigaro fumasse una sigaretta, verrebbe espulso, mentre il socio del Club della Sigaretta può sedersi ai tavolini esterni del Club del Sigaro e fumarsi tranquillamente un paio delle sue sigarette, senza essere cacciato. Naturalmente se il sigarettaro iniziasse a fumare una trentina di sigarette al giorno, questo comportamento potrebbe determinare il divieto di accedere ai locali al coperto del Club del Sigaro, o a tutta l’area interna ed esterna, con tanto di PEC inviata al club di appartenenza di quel socio. Infine, il ripetersi di comportamenti molesti da parte dei soci di uno stesso club, potrebbe comportare il bando per tutti i soci passati e futuri di quel club.
Tutto chiaro, ma il punto è che:
- i soci di un club più esclusivo sono soggetti a regole più stringenti rispetto a quelle dei soci di altri club
- i soci di un club più permissivo sono soggetti a regole meno stringenti anche quando vanno negli altri club e lì vengono colpiti da provvedimenti punitivi più seri solo quando si comportano in maniera particolarmente molesta
- ma soprattutto, i soci dei diversi club spesso non si rendono conto del tipo di club in cui si sono iscritti e non si rendono conto dei motivi per cui alcuni utenti sembrano potersi permettere comportamenti spiacevoli per i quali loro stessi sono stati ammoniti in passato
- inoltre, come se non bastasse, quando la “direzione” invia la PEC alla direzione dell’altro club (quello dell’ospite che si è comportato male), l’altro club potrebbe deliberatamente ignorarla, ma potrebbe semplicemente non avere una casella PEC, perché dispone solo del Fax o di una cassetta postale fisica!
L’equilibrio tra diverse istanze è quindi molto delicato perché, per quanto il responsabile di un’istanza voglia cercare di mantenere un ambiente gradevole per i propri ospiti, dovrà comunque consentire loro di godersi la diversità tipica del Fediverso e fare i conti con tutta quella diversità che a volte è ricca di stimoli, altre volte è molesta, altre ancora è foriera di contrasti e litigi.
La moderazione all’interno dell’istanza
La funzione del regolamento in un’istanza, come in una qualsiasi comunità ha quindi due funzioni:
- una funzione programmatica
- una funzione prescrittiva
La prima serve a far capire il tipo di comunità (integrando a tutti gli effetti la “presentazione” generale della comunità), la seconda a far capire cosa si può o non si può fare.
Come già detto, la funzione programmatica è la più importante perché, se viene progettata bene, elimina la maggior parte degli equivoci e dei contrasti interni.
Nei casi in cui la funzione programmatica non è ben chiara o viene deliberatamente ignorata da qualche utente, allora i moderatori devono intervenire per garantire il rispetto delle regole.
I moderatori possono rilevare contenuti o comportamenti problematici in tre modi:
- se ne accorgono direttamente durante la loro attività di utilizzatori
- ne vengono informati attraverso una segnalazione proveniente dalla propria istanza
- ne vengono informati attraverso una segnalazione proveniente da un’altra istanza.
Contenuti e comportamenti vengono valutati in base a parametri quali:
- gravità intrinseca (quanto il contenuto violi le regole più importanti; es: immagini CSAM, ovvero Child Sexual Abuse Material)
- impatto sugli altri utenti (quanto il comportamento sia mirato contro altri utenti; es: comportamento molesto)
- ripetitività (quanto sia reiterato il comportamento o spammato il contenuto; es: coprolalia compulsiva o violazione iterativa delle stesse regole)
- sfacciataggine/insolenza (volontà deliberata di sfidare le regole o di “aggirarle”; es: produrre contenuti al limite dell’irregolarità con lo scopo di attirare l’attenzione degli altri utenti oppure ignorare gli avvertimenti degli amministratori)
- spam (pubblicità commerciale; es: profilo inglese che pubblicizza lotterie on line).
Talvolta, quando si verificano queste casistiche i moderatori cercano di prendere contatto diretto con l’utente per aiutarlo a capire le implicazioni di questi comportamenti, altrimenti è possibile avvalersi degli strumenti espressamente progettati per la moderazione.
In una istanza mastodon le prerogative messe a disposizione dal software ai moderatori a front di una segnalazione consentono a grandi linee sei tipi di interventi:
- annullamento della segnalazione
- contrassegno del singolo messaggio come “sensibile”
- contrassegno dell’utente come “sensibile”
- silenziamento dell’utente (non comparirà più nella timeline generale, ma solo in quella di chi lo segue espressamente
- cancellazione del contenuto problematico
- sospensione dell’utente che ha violato le regole
Tranne la cancellazione di un contenuto problematico, i provvedimenti sono reversibili (possono essere annullati). Inoltre, da poco più di un anno, Mastodon consente a ciascun utente sottoposto a provvedimento di appellarsi per spiegare meglio le proprie ragioni. Questo offre la possibilità di aprire un dialogo tra utente e staff di moderazione molto utile a capire la problematica e a risolverla anche laddove si sia costretti a intervenire in maniera molto dura (come con l’espulsione) per eliminare un problema rapidamente; tuttavia così facendo il provvedimento comminato non si esplicita automaticamente in una “condanna a morte” virtuale.
Per esempio un utente che condivide un post che istiga al genocidio verrebbe espulso immediatamente (è uno dei casi in cui c’è tolleranza zero), ma grazie alla funzione di appello, quell’utente potrebbe avere la possibilità di spiegare che credeva di aver condiviso un articolo sul genocidio armeno da un quotidiano on line, mentre in realtà per errore aveva condiviso un link turco riportato su quell’articolo.
I moderatori naturalmente sono esseri umani e possono sbagliare; ne sono consapevoli e si aspettano che anche gli utenti possano essere comprensivi in tali circostanze.
Altre volte invece si sentono piuttosto autorizzati a sovrainterpretare alcuni messaggi... Per esempio, se qualche utente ha subito un provvedimento che ritiene ingiusto e decide di utilizzare la funzionalità di “appello” per dire quanto schifosi e servi del potere siano i moderatori che l’hanno espulso e quanto la loro istanza sia una fogna di conformismo, è comprensibile che i moderatori intendano quell’esternazione come un’implicita rinuncia all’appello...
Ad oggi la quasi totalità dei provvedimenti all’interno dell’istanza mastodon.uno riguardano la sospensione di utenze di spam
- I messaggi contrassegnati come “sensibili” sono pochissimi e se inizialmente riguardavano qualche immagine di nudo ultimamente sono quasi tutti legati a immagini che mostrano scene di guerra
- Non vi sono praticamente utenti contrassegnati come “sensibili” in quanto se vi sono problemi con le loro immagini, gli si spiega che bisogna usare il content warning (l'avviso di contenuto disponibile a ogni utente Mastodon per contrassegnare le immagini in un messaggio o l'intero messaggio)
- Il silenziamento dell’utente avviene solo quando un utente con delle criticità non troppo gravi viene redarguito senza successo. In tal caso, il silenziamento diventa un modo per incentivare l’utente a rispondere
- La cancellazione dei contenuti problematici è l’unico provvedimento non reversibile e ogni volta che ne viene fatta una si tratta di un piccolo insuccesso, perché indica che le regole dell’istanza non sono state probabilmente espresse con la dovuta chiarezza. Ultimamente comunque è avvenuta molto di rado (ed ha quasi sempre coinvolto utenti che sono stati poi espulsi o che se ne sono andati spontaneamente)
- La sospensione di utenti, come già detto, avviene quasi soltanto per i profili di spam e avviene entro cinque/dieci minuti dall’iscrizione. Le altre volte in cui viene praticata è in presenza di utenti che pubblicano contenuti problematici ma non rispondono alle numerose sollecitazioni dei moderatori.
Il clima dell’istanza mastodon.uno è per noi una conferma del fatto che regole chiare e uno staff rapido nell’intervenire possano mitigare il rischio di derive spiacevoli e consentano di togliere quelle tossicità che hanno contraddistinto i social commerciali negli ultimi anni.
La moderazione verso le altre istanze
Un’istanza tuttavia non è una bolla ma, come già detto, una comunità interconnessa con altre comunità; la moderazione non può quindi prescindere da un’analisi del contesto linguistico, tecnologico e culturale nel quale è immersa l’istanza.
Se le regole e la moderazione possono dare a una comunità la forma che si ritiene migliore per liberare l’espressione degli utenti e favorirne le relazioni reciproche, questo diventa molto più difficile quando un numero smisurato di utenti con cui è possibile interagire si trova fuori dal perimetro entro il quale valgono le regole dell’istanza e questo è proprio il caso del Fediverso, ma è anche ciò che rende il Fediverso così interessante rispetto a qualsiasi altro ambiente digitale di socializzazione!
Tentativi di fissare alcune linee guida volontarie
Come già detto, Mastodon è il software che ha avuto la maggior risonanza mediatica, quello su cui “risiede” il maggior numero di iscritti del Fediverso e quello il cui staff di sviluppo ha avvertito prima di tutti l’esigenza di proteggere il proprio marchio da minacce reputazionali provenienti dalla comunità degli utilizzatori.
Mastodon è software libero e pertanto chiunque, nel rispetto delle condizioni di attribuzione e di licenza d’uso, può utilizzarlo liberamente per farci ciò che vuole. D’altronde, il rischio reputazionale che ne consegue è alto: per fare un esempio, un’istanza Mastodon dedita allo scambio di foto e video di abusi su minori, comporterebbe un danno di immagine importante per lo staff di sviluppo, danno che potrebbe essere utilizzato da chiunque desiderasse distruggere lo sviluppo della comunità di utenti. Benché tentativi del genere siano già avvenuti, la comunità dei giornalisti non è (quasi) mai caduta nella trappola di equiparare lo strumento all’uso che se ne può fare, ma per mitigare questo tipo di problemi lo staff di Mastodon ha elaborato una sorta di patto (il cosiddetto Mastodon Server Covenant) tra tutti i server che vogliono aderire per mantenere un livello etico (oltre che tecnologico, con aggiornamenti e livelli di servizio elevati) adeguato, promuovendo una moderazione attiva contro il razzismo, il sessismo, l'omofobia e la transfobia.
Oltre al Mastodon Server Covenant, un peso particolare sul fediverso hanno anche i termini di servizio di MastoHost, il servizio di hosting gestito più utilizzato nel Fediverso. Questi TOS sono ancora più restrittivi rispetto a quelli del Mastodon Server Covenant e costituiscono un freno significativo, dal momento che le soluzioni MastoHost sono sicuramente tra le più semplici per gestire un’istanza Mastodon con molti utenti.
Vi sono poi alcuni tentativi di trovare punti di contatto minimi per regolare la moderazione delle istanze: per esempio, l’amministratore dell’istanza qoto.org, particolarmente insofferente alle limitazioni e ad alcune dinamiche ha proposto un patto alternativo, la cosiddetta UFoI, Federazione Unita delle Istanze, che segnaliamo solo come curiosità, anche perché non ha riscosso molto successo in termini di adesioni.
Resta il fatto che, tranne alcuni esempi (piuttosto disgustosi) di istanze internazionali, è molto difficile che le istanze normali tengano comportamenti divergenti rispetto alle linee guida ricordate in precedenza.
Pertanto i motivi che possono provocare tensioni, silenziamenti o sospensioni di singoli utenti o di tutta l’istanza sono determinati dalla “compatibilità” delle altre istanze o di alcuni utenti con il “clima dell’istanza”. La compensazione tra la sensibilità degli utenti “interni” e quelli “esterni” è lo sforzo più grande che i moderatori di un’istanza devono compiere per rendere “armonica” la propria presenza nel fediverso, ma tutto questo non è sempre possibile. Gli ostacoli maggiori sono dovuti per lo più ad alcuni “disallineamenti” tra istanze che, semplificando molto, possono essere di diversa natura:
- disallineamenti dovuti alla diversa tipologia delle istanze (generaliste, tematiche, locali, etc)
- disallineamenti dovuti al differente software utilizzato dalle istanze
- disallineamenti dovuti al sostrato culturale/ideologico dell’istanza
Disallineamenti dovuti alla diversa tipologia delle istanze
Mastodon.uno ha da sempre voluto rimarcare la propria natura generalista, laddove generalista non significa solo “non-tematica” o “non-locale” ma vuole acquisire il significato di istanza “aperta a chiunque” (con le dovute eccezioni di cui sopra…), un’istanza cioè nella quale non è necessario appartenere a una particolare città o nutrire un determinato interesse o sposare un preciso orientamento ideologico, ma che consenta al maggior numero di utenti di “stare bene”.
Per ottenere questo sono necessari alcuni accorgimenti di carattere limitativo anche verso le istanze esterne. Questi accorgimenti si esprimono attraverso le seguenti limitazioni verso gli utenti esterni:
- defederazione delle istanze che favoriscono espressamente suprematismo, razzismo, omofobia, pornografia infantile, pornografia violenta, terrorismo, genocidio, etc
- silenziamento delle istanze che hanno mostrato di tollerare sistematicamente alcuni dei comportamenti precedenti
- defederazione o silenziamento delle istanze che favoriscono lo spam pubblicitario, il flooding (pubblicazione di “troppi” messaggi) e i bot
- silenziamento di istanze che non tengono a freno i propri utenti in merito a comportamenti molesti diretti ai membri della nostra istanza
- ban degli account che pubblicano solo contenuti problematici (quelli di cui al punto a e c)
- ban degli account che tengono comportamenti molesti diretti ai membri della nostra istanza
- silenziamento degli account che pubblicano “anche” alcuni contenuti problematici (quelli di cui al punto a e c)
- silenziamento degli account che praticano flooding o che tengono frequentemente e insistentemente comportamenti molesti di lieve entità (interagiscono solo per contraddire maleducatamente l’interlocutore, rispondono con Gif sprezzanti)
- eliminazione dei messaggi problematici (quelli con contenuti ricordati nei punti a, c ed f)
Questa linea di condotta presenta diverse ricadute positive per una istanza generalista:
- ampliamento dei limiti di età e di sensibilità dell’utenza di riferimento
- possibilità di visualizzare la timeline a monitor anche in luoghi pubblici, senza provare imbarazzo (quei contenuti che vengono definiti NSFW, not safe for work…)
- possibilità di escludere buona parte dei motivi di disagio che provengono da alcuni contenuti pubblicati e tollerati sui social network come Twitter o Facebook
Naturalmente quste scelte determinano anche alcune limitazioni:
- diventa difficile seguire le conversazioni nelle quali c’è un messaggio eliminato o il messaggio di un utente bannato, perché quel messaggio non verrà visto dall’utente di mastodon.uno e, soprattutto, la conversazione risulterà “mutila”. L’unico modo per seguire la conversazione è “uscire” dalla propria timeline e visualizzarla da web
- alcuni utenti del fediverso sembrano non esistere
- non è facile esplorare pienamente dal proprio account mastodon.uno tutta la pornografia disponibile sul fediverso :–)
- l’account di mastodon.uno sfortunatamente non consente di interagire liberamente con terroristi, pedofili, suprematisti e criminali
Se l’ultimo punto vi sembra costituire una limitazione spiacevole, allora forse quando vi siete iscritti non avete còlto le sfumature che trasparivano dal nostro regolamento: avete mai pensato che mastodon.uno non sia l’istanza giusta per voi?
Quanto alla pornografia, non abbiamo nulla in contrario, ma confermiamo che l’account mastodon.uno non è il più adatto per godersi il pornoverso.
Riguardo alle prime due limitazioni tuttavia siamo consapevoli che l’utente di mastodon.uno possa ritenere disagevole il non poter seguire una conversazione, ma questa eventualità si verifica assai di rado. Gli utenti bannati su mastodon.uno ma ancora attivi nel fediverso sono molto pochi, nell’ordine di una decina, e il ban spesso ha una durata limitata.
Disallineamenti dovuti al differente software utilizzato
In alcuni casi alcuni software del Fediverso possono generare messaggi non facilmente intellegibili per gli utenti Mastodon; in altri casi gli amministratori di istanze basate su software diversi non hanno strumenti di moderazione adeguati; altre volte ancora alcuni messaggi possono risultare così lunghi da occupare una ventina di schermate della timeline; altre volte, i meccanismi di pubblicazione di alcune istanze portano alla pubblicazione di decine e decine di messaggi nell’arco di pochi secondi.
In casi del genere diventa necessario silenziare alcuni account perché creerebbero un disagio notevole sulla timeline generale.
A causa di strumenti di moderazione quasi mai interoperabili, inoltre, un’istanza potrebbe non accorgersi in tempi rapidi della pubblicazione di tanti contenuti problematici e questo potrebbe determinare una defederazione dell’istanza poco reattiva.
Per esempio, un gruppo di utenti potrebbe iscriversi a un’istanza Friendica per molestare altri utenti di un’istanza Mastodon. Le segnalazioni degli utenti mastodon però non giungerebbero mai all’amministratore di Friendica che potrebbe non intervenire mai sui propri utenti. Se questi attacchi fossero frequenti e ingestibili, a quel punto gli amministratori dell’istanza mastodon potrebbero addirittura trovarsi costretti a defederare cautelativamente l’intera istanza, in attesa di riuscire a mettersi in contatto con l’amministratore di Friendica
Disallineamenti dovuti al sostrato culturale/ideologico
Per spiegare bene cosa vogliamo intendere, presenteremo un esempio realistico che rappresenta bene come alcuni problemi di “compatibilità” accettabili possono diventare critici in base all’intensità e alla frequenza con cui si verificano.
Mastodon.uno è un’istanza laica e, sebbene tenda a essere piuttosto permissiva nei confronti di alcune espressioni blasfeme, come le bestemmie “espressive”, ha spesso posto dei limiti forti alla blasfemia come strumento per offendere la sensibilità religiosa di alcuni utenti.
In alcune istanze tuttavia, la bestemmia non viene solo considerata una libera manifestazione espressiva, ma un irrinunciabile espressione di orgoglio identitario; inotre vengono spesso favorite tutte le possibili combinazioni figurative che portino a risultati blasfemi.
Questa differenza di approccio rende incompatibile la presenza di alcuni messaggi nella timeline generale di mastodon.uno e, nel caso di alcuni utenti particolarmente compulsivi, rende necessario il silenziamento di quegli utenti.
Sappiamo che questa nostra attenzione verso la sensibilità di alcuni nostri utenti costituisce una “vulnerabilità” che può essere usata per minare la fondatezza del nostro approccio alla moderazione e può essere utilizzata per creare veri e propri paradossi (“un’istanza laica che punisce le bestemmie è in realtà un’istanza confessionale che finge di essere laica. E questo dimostra che a mastodon.uno piace censurare!”), ma sinceramente non abbiamo ancora trovato un modo per superare questo tipo di paradossi.
Di fronte a questi comportamenti abbiamo praticato strategie (lo ammettiamo) non sempre coerenti, utilizzando di volta in volta gli strumenti messi a disposizione di Mastodon, ma cercando di applicare il principio base di un amministratore di istanza: bilanciare il mantenimento di “un buon clima” con le necessità di consentire “il massimo ricambio d’aria”.
Infatti, seppur comprendiamo la perplessità di alcuni utenti, facciamo notare che molti di quegli utenti che sembrano avere un approccio provocatorio, sono effettivamente provocatori: non solo sono perfettamente consapevoli che il loro comportamento avrà ripercussioni su mastodon.uno, ma spesso cercano deliberatamente l’occasione per farsi bannare e, aprendo una serie di discussioni sulla presunta vocazione censoria di mastodon.uno, attirare l’attenzione su se stessi e massimizzare la propria visibilità.
Il problema dei disallineamenti presenta perciò un impatto piuttosto basso che tuttavia può aumentare in base alla presenza di utenti più versati alla provocazione e alla polemica.
.uno contro tutti e guerre tra istanze
Il problema più grande però si verifica quando un’istanza A che condivide valori diversi da un’istanza B, diventa un ambiente favorevole alla proliferazione di utenti ostili all’istanza B.
A questo proposito, l’istanza mastodon.uno ha spesso dato l’impressione di mostrare un atteggiamento vittimista o, d’altra parte, di sottovalutare il fatto che, “se tanti utenti ce l’hanno con l’istanza, forse un motivo c’è”; noi però riteniamo che alcune circostanze sistemiche aiutino a fare luce su questa percezione:
- effetto moltiplicatore: mastodon.uno è l’istanza italiana più grande per numero di utenti e perciò gli utenti che hanno avuto problemi con mastodon.uno sono fisiologicamente di più rispetto a quelli che hanno avuto problemi con altre istanze
- entità del danno percepito: un utente che si veda tagliato fuori da un’istanza da 70.000 utenti può sentirsi piuttosto danneggiato e risentito rispetto a essere escluso da un’istanza da 1.000 utenti
- acceleratori del contagio: utenti ostili a mastodon.uno (chi vuole “vendicarsi” da vecchi provvedimenti disciplinari, chi ha problemi con le istanze “troppo grandi”, chi non ritiene abbastanza etico il suo approccio, chi prova antipatia per i suoi moderatori, chi vuol vedere di nascosto l’effetto che fa...) in cerca di solidarietà presso altre istanze cercheranno di fare leva su eventuali diversità di valori rispetto all’istanza mastodon.uno per trasformare quella diversità in una possibile trincea
- ostilità che scala a livello di istanza: quando la trincea è stata tracciata diventa più facile sviluppare una narrazione polarizzata in cui c’è da una parte l’istanza mastodon.uno e dall’altra “la nostra istanza” o “istanze come la nostra” e a quel punto, ogni difetto trovato per mastodon.uno diventa un punto di merito per la propria istanza.
Se pertanto le lamentele di mastodon.uno verso alcuni utenti ostili e ad alcune istanze compiacenti sono apparse improntate al vittimismo -e sappiamo bene che è sembrato proprio così- vogliamo far riflettere sul fatto che mastodon.uno più di tutte le altre istanze si presta ad essere oggetto di attacchi, ma questo non è legato né alla presunta “cattiveria” di chi ci attacca, né alla nostra presunta “spregevolezza” nel quadro degli attori del Fediverso italiano, ma solo a fattori “numerici”.
Naturalmente a volte si verificano anche situazioni al limite del patologico laddove alcuni ex moderatori di mastodon.uno dicono peste e corna di mastodon.uno ad alcuni utenti mastodon.uno per “strapparli” a mastodon.uno e portarli nella propria istanza (e nel proprio “gruppo di supporto” matrix) per trascorrere parte del proprio tempo a… parlare male di mastodon.uno. Ma queste vicende sfuggono alla presente trattazione perché non riguardano tanto la sociologia del Fediverso quanto la psicologia di alcuni individui.
Come abbiamo visto, il numero di provvedimenti presi contro certi utenti e i “disallineamenti dovuti al sostrato culturale/ideologico” possono alimentare un percorso che conduce a una vera e propria ostilità tra due istanze.
I rapporti tra le istanze del Fediverso italiano e l’approccio di mastodon.uno
Mastodon.UNNO
No, mastodon.uno non è mai stata la prima istanza del fediverso italiano ma è stata la prima istanza italiana a voler creare un ambiente generalista e non connotato politicamente, guardando con spirito di emulazione all’approccio adottato da molte delle istanze internazionali più inclusive, prima tra tutte mastodon.social.
Il numero straordinario di utenti che si sono iscritti nella nostra istanza e la loro natura meno caratterizzata rispetto al passato delle altre istanze, che ha anche contribuito a cambiare gli equilibri demografici del Fediverso italiano (la comunità geek o quella anarchica costituivano gran parte del nucleo originario, mentre oggi la gran parte della popolazione è costituita da utenti molto meno caratterizzati), è probabilmente dovuto a questa nostra scelta ma l’arrivo di tutti questi nuovi utenti è stato visto come una specie di invasione unna e noi siamo consapevoli di questa percezione, ma probabilmente ci sfuggono ancora alcune implicazioni.
Volenti o meno, in questo momento, occupiamo una posizione così tanto rilevante nel Fediverso italiano che dobbiamo fare i conti con il nostro peso e dobbiamo essere ancora più consapevoli di quanto sia urgente rivalutare frequentemente alcuni dei provvedimenti assunti verso certi utenti che magari con il loro pessimo carattere e le loro tossicità si sono meritati ban e silenziamenti, ma che credono nel Fediverso e, magari in modi che non condividiamo o in cui non crediamo, operano per il suo sviluppo.
La critica degli utenti verso altre istanze
Ogni utente ha il diritto di criticare altre istanze, ma la critica ripetuta e ossessiva verso un’istanza è un atteggiamento che non abbiamo mai ritenuto accettabile. Quando ci siamo accorti che alcuni nostri utenti avevano iniziato a criticare altre istanze abbiamo sempre avuto questo approccio:
- verifica del problema
- valutazione sulla portata generale (impatta sui nostri utenti?) o particolare (riguarda solo chi se ne lamenta?) del problema
- tentativo di contribuire alla risoluzione del problema, anche prendendo contatto con gli amministratori dell’altra istanza
Una volta giunti alla terza fase, che il problema sia risolubile o meno, l’utente viene sempre invitato a non proseguire le sue tirate contro l’istanza, Infatti:
- se il problema è stato risolto, allora non ha senso rivangare il passato
- se il problema non è risolvibile (ricade nella legittima diversità tra istanze) o non è un problema, allora non ha senso continuare a discuterne.
Lasciare che un utente iscritto alla propria istanza critichi continuamente un’altra istanza è infatti un comportamento irresponsabile, sia nel senso della vigliaccheria sottesa (lasciare che siano gli utenti a criticare, invece di prendere direttamente posizione come amministratori), sia nel senso dell’incapacità di valutare l’impatto negativo di quelle polemiche (potenzialmente irrisolubili) per il clima degli utenti di tutto il Fediverso.
Se si ritiene che un’istanza abbia un’influenza negativa, allora è sempre possibile silenziarla o defederarla, ma alimentare un clima di ostilità è inaccettabile.
Se gli amministratori di istanza non tengono a freno le tossicità che i propri utenti rilasciano nel fediverso, essi vengono meno a quel ruolo fondamentale che vede negli amministratori, anche quelli delle istanze monoutente, il perno dello sviluppo sostenibile del Fediverso e del suo clima.
Prese di posizione degli amministratori verso altre istanze
Qualcosa del genere va considerato riguardo alle “schermaglie” tra amministratori di istanza.
Noi riteniamo che le prese di posizione “ufficiali” degli amministratori di un’istanza contro altre istanze o verso i rispettivi amministratori siano legittime, ma abbiamo dovuto riscontrare che queste generano gravi conseguenze sul clima generale.
In passato noi amministratori di mastodon.uno abbiamo espresso critiche negative verso altre istanze, soprattutto in base alla nostra sensibilità, alla nostra valutazione di episodi che abbiamo ritenuto tossici o gravi, ma soprattutto perché eravamo convinti che quelle istanze fossero inadeguate e inospitali per la maggior parte dei nuovi utenti, quelli che non sapevano cosa avrebbero già trovato, ma che piuttosto assaggiavano il Fediverso per la prima volta. Istanze che aumentavano il rischio di abbandono dei nuovi utenti.
Per usare una metafora culinaria, a chi vuole assaggiare per la prima volta la cucina italiana, non è opportuno far assaggiare le milze in padella con la salvia e l’agresto, ma è meglio servire delle tagliatelle al ragù. Alla vista delle interiora, l’avventore potrebbe pensare che tutta la cucina italiana sia una cucina povera a base di frattaglie e strane salse: potrebbe apprezzare, ma più probabilmente potrebbe ritenere i sapori della cucina italiana troppo forti.
Se queste erano le motivazioni che ci hanno spinto a esprimere quelle valutazioni, possiamo dire, con il senno di poi, che abbiamo sbagliato. Le nostre critiche erano basate su presupposti scorretti e l’esperienza degli anni successivi ci ha dimostrato che il tasso di persone che si alzano da tavola e scappano via è molto meno legato quanto sembri al tipo di piatti serviti, quanto più ad aspetti che per noi (noi abituati alla cucina italiana) sono meno importanti: il tempo per raggiungere il ristorante (velocità del software), presenza di rampe e bagni accessibili (ergonomia almeno passabile), un menù facile da leggere (timeline? chi ha detto timeline?), forchette comode e coltelli taglienti (funzioni di ricerca decenti)… Fuor di metafora, tutti problemi di natura logistica che non dipendono dalla singola istanza.
Ora, queste nostre prese di posizione non hanno probabilmente dato un contributo utile agli utenti, ma soprattutto hanno contribuito a creare onde lunghe costituite da reazioni polemiche che non sono mai realmente finite, neanche ora che il fediverso italiano è cresciuto esponenzialmente.
Le recenti critiche sul Fediverso italiano
Le più importanti critiche al Fediverso italiano che abbiamo letto in questi giorni a proposito di una conflittualità troppo alta che ne peggiora l’esperienza d’uso sono state espressamente rivolte verso di noi, in merito all’impatto che avrebbe la nostra politica di ban e silenziamenti.
La nostra valutazione è che queste critiche sopravvalutano esageratamente il numero di questi provvedimenti, lasciano trapelare l’eccessivo autocompiacimento dell’autore, spesso non colgono l’obiettivo, mostrano una certa incompetenza degli strumenti di moderazione e si concentrano sulla predisposizione rancorosa e ossessiva di alcuni personaggi piuttosto irrilevanti nell’ecologia del Fediverso.
Certe soluzioni suggerite inoltre non contribuirebbero né a un miglioramento del Fediverso né costituirebbero un freno a certi comportamenti: l’idea del “museo della vergogna: un account di istanza che pubblica tutte le conversazioni più rancorose contro mastodon.uno…” sarebbe sicuramente divertente anche per noi, ma (al di là delle implicazioni di carattere morale) diventerebbe un pessimo esempio di amplificazione del rancore.
Malgrado questo abbiamo apprezzato alcune analisi, anche quelle sulla moderazione, perché potrebbero rappresentare bene come lo scenario appaia all’esterno.
In particolare accettiamo questo invito:
“Ma la cosa più importante è che mastodon.uno imparasse a gestire le crisi in maniera meno dilettantesca”
Ovviamente siamo “dilettanti” (nessuno ci paga per il lavoro che facciamo...), ma, altrettanto ovviamente, non crediamo affatto di essere “dilettanteschi” (ma in fondo, se lo fossimo come potremmo accorgercene?).
Ma se questa è l’impressione avuta da un utente che, pur con i suoi pregiudizi e le sue lacune tecniche, ha mostrato una attenta capacità di analisi, allora dobbiamo sentire la responsabilità di migliorare alcune nostre iniziative di carattere comunicativo e gestionale, o più precisamente, cercheremo di dare alle nostre future iniziative di carattere gestionale una copertura comunicativa più mirata e trasparente rispetto a quella che abbiamo offerto finora.
Soprattutto cercheremo di prestare una maggiore attenzione ai riscontri dei nostri utenti, ma anche ai riscontri di quegli utenti esterni che, pur non facendo parte della nostra istanza, sono ormai anch’essi parte della nostra comunità e che contribuiscono a rendere la nostra stessa comunità più diversa, più stimolante, più interconnessa e quindi più viva.
Esiste una #fediquette? La risposta breve è sì, ma abbiamo creato un post per spiegarlo meglio. E ricordiamoci sempre che la parola #
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