@cage @Carlo Gubitosa :nonviolenza: @informapirata :privacypride: si tratta di una domanda complessa e spero di riuscire a offrirti una risposta soddisfacente.
Intanto dobbiamo chiarire cosa significhi la libertà di parola. Prendiamo quindi la
DIchiarazione universale dei diritti dell'Uomo.
Qui l'espressione "libertà di parola" viene usata
una sola volta, come principio cardine, all'inizio del
Preambolo:
Preambolo
Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;
Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità, e che l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell'uomo;Testo inglese
Preamble
Whereas recognition of the inherent dignity and of the equal and inalienable rights of all members of the human family is the foundation of freedom, justice and peace in the world,
Whereas disregard and contempt for human rights have resulted in barbarous acts which have outraged the conscience of mankind, and the advent of a world in which human beings shall enjoy freedom of speech and belief and freedom from fear and want has been proclaimed as the highest aspiration of the common people,Tuttavia vediamo subito che l'ambito della libertà di parola è chiaramente circoscritto dalla definizione data dall'art. 19
Articolo 19
Ognuno ha diritto alla libertà di opinione e di espressione; questo diritto include la libertà di avere opinioni senza interferenze e di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso qualsiasi mezzo e indipendentemente dalle frontiere.Testo inglese
Article 19
Everyone has the right to freedom of opinion and expression; this right includes freedom to hold opinions without interference and to seek, receive and impart information and ideas through any media and regardless of frontiers.Questa formulazione è importante, perché aiuta a capire come la libertà di parola è strettamente legata alla libertà di espressione, che non è soltanto l'espressione
attiva (quella con cui di esprimiamo attraverso le parole,
i gesti e le azioni inerenti la nostra sfera privata, ma è anche la cosiddetta espressione
passiva, quella cioè che attraverso la conoscenza costituisce l'acquisizione delle nozioni necessarie a esprimersi (imparare a parlare, a comunicare, a pensare!) e che viene definita piuttosto bene nell'inciso in cui si corrla la libertà di esprimersi alla libertà di
cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso qualsiasi mezzo
Ma cosa succede quando l'indiscriminata libertà di parola viene abusata da stati, multinazionali, poteri rilevanti per risorse e mezzi e moltiplicata attraverso gruppi coordinati di persone/utenti e, ancora, potenziata grazie all'impiego di sistemi di manipolazione dell'informazione, quali per esempio gli algoritmi dei social?
Beh, quello che succede è che viene considerevolmente limitata la possibilità di accedere a quella fondamentale libertà di
cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso qualsiasi mezzo
una libertà, perciò, propedeutica e necessaria a un reale esercizio della libertà di espressione.
Oggi come oggi, abbiamo assistito su tantissimi social network proprietari a una saturazione di contenuti ostili sia dal punto di vista espressivo (flussi di parole ostili che impediscono di far sentire le voci tolleranti) sia dal punto di vista coattivo (offese e molestie che spaventano gli interlocutori non radicalizzati).
La libertà di parola, pertanto non deve mai diventare uno strumento per hackerare la libertà di espressione.
Frasi come:
-ognuno ha un solo papà
-esistono solo 2 generi
-le adozioni #LGBT non sono un diritto
-le #famigliearcobaleno non sono famiglie
non sono parole di espressione, ma sono parole d'ordine. Le parole d'ordine non servono a esprimere il proprio pensiero e la propria natura, ma servono unicamente a esprimere il pensiero di qualcun altro.
Quando poi queste parole offendono una categoria particolare di persone, una categoria che peraltro in questo momento storico sta vivendo non solo un mancato conseguimento di alcuni diritti che fino ad oggi sembravano in fase di conquista, ma anch l'erosione di altri diritti che sembravano affermati, è chiaro che non stiamo più parlando di consentire la "libertà di espressione" ma di impedire la libertà di esprssione di altri, al fine di impedire loro di esercitare diritti che non costituiscono un danno per alcun cittadino.
Infine, vorrei fare un ultima osservazione sul caso specifico. Quando tu affermi che:
> "i suoi post non siano in violazione delle regole ma che siano scritti in maniera tale da poter (o addirittura, speculativamente, voler) attirare messaggi o altri utenti che violerebbero le regole"
è opportuno chiarire che quella è un'opinione, in particolare era la mia opinione, molto personale e tesa a concedere il beneficio del dubbio, mentre per altri moderatori, il contenuto costituiva fin da subito una palese e provocatoria violazione delle regole dell'istanza.
Io mi sono basato su un principio di
"contestualizzazione culturale", dal momento che in Italia, tante persone fanno affermazioni del genere senza rendersi conto che le loro parole possono essere intese come un'offesa per numerose persone. In questi casi, è per me importante intervenire inizialmente con una moderazione più leggera (eliminare il contenuto) di quella che si poteva intraprendere (sospendere l'utente).
Tuttavia, oltre alla "contestualizzazione culturale" è importante fare anche una
"contestualizzazione intertestuale" e, infatti, dall'analisi dell'utente (soprattutto dalle numerosissime interazioni che aveva su twitter, con quelli che abbiamo capito essere esattament gli stessi messaggi duplicati qui su mastodon) non c'era alcuna innocenza, ma c'era invece una sapiente capacità di catalizzare utenti omofobi, razzisti, intolleranti che venivano anzi incoraggiati dall'utente alfa.
Ora, benché siano molto grandi le responsabilità dei moderatori di un'istanza molto grande che per la maggior parte degli utenti costituisce ad oggi l'approdo principale al fediverso italiano, noi non siamo la corte di cassazione e abbiamo fortunatamente la possibilità di intervenire con una certa rapidità e soprattutto discrezionalità.
Per questo motivo, poco dopo l'eliminazione del singolo contenuto, il provvedimento deciso è stato proprio quello della sospensione dell'utente.
Si è trattato comunque di un caso un po' particolare, da parte di un utente che peraltro era stato silenziato da mesi a fronte di un avvertimento cui non ha dato seguito e che quindi non veniva neanche segnalato molto dagli utenti di mastodon.uno perché per vederne i contenuti, avresti dovuto seguirlo espressamente.
Il più delle volte, invece i provvedimenti sono molto più semplici, tipo l'utente che scrive qualche topica offesa omo-trans-fobica, antismita o misogina o che ripubblica qualche fetda vignetta di Marione e che viene immediatamente incenerito dall'istanza.
E, ti assicuro, ci perdiamo al massimo qualche minuto dalla segnalazione e tre secondi di tempo per decidere cosa fare...